Gli USA devono andarsene immediatamente dall'Iraq e dall'Afghanistan, così come devono smettere di sostenere Israele. Dare sostegno alla persistente occupazione dell'Iraq è una giustificazione per la persistente imposizione del dominio degli Stati Uniti.
Gli operai ed i contadini irakeni hanno il diritto di determinare i destini del loro paese. Essi hanno tutto il diritto di fare resistenza armata contro un esercito straniero invasore. Noi non diamo alcun sostegno politico ai para-fascisti che vorrebbero imporre una dittatura religiosa sulle donne ed i lavoratori dell'Iraq o sul resto del Medio Oriente, invece noi vogliamo che gli USA dismettano le loro guerre di aggressione. Ci appelliamo ai soldati ed alle loro famiglie perché si oppongano a questa guerra per richiedere il ritiro delle truppe. Sosteniamo tutti gli sforzi per vanificare il reclutamento militare dei giovani, sia fuori che dentro gli istituti scolastici. Non ci deve essere nessuna leva militare. Qualsiasi Ufficio di Leva con relativi elenchi deve essere smantellato immediatamente.
Ogni volta che il popolo ha progredito, lo ha fatto al di fuori del sistema elettorale. La schiavitù degli afro-americani negli Stati Uniti è stata abolita da manifestazioni illegali, rivolte ed infine da una guerra civile. La segregazione razziale legalizzata è stata sconfitta con la disobbedienza civile. Sono state le ribellioni nelle città a portare alla legislazione contro le discriminazioni e per le azioni positive. I sindacati hanno vinto grazie a presidi e scioperi di massa nelle maggiori industrie. I diritti delle donne sono realtà grazie alla crescente presa di coscienza ed alle manifestazioni di massa. I diritti degli omosessuali hanno visto il loro riconoscimento a partire dalla rivolta di Stonewall. La lotta contro la guerra in Vietnam è stata vincente grazie alla resistenza armata del popolo vietnamita e, negli USA, grazie alla grandi ed illegali manifestazioni, agli scioperi nei campus universitari, alla vasta diserzione alla leva e ad un virtuale ammutinamento nei ranghi dell'esercito. La corrente principale dell'attuale movimento contro la guerra ha spinto per votare per i Democratici o per i politici del terzo partito, ma è solo attraverso la lotta di massa, al di fuori e contro lo Stato, che possiamo avere successo nel fermare questa guerra. In particolare, dovremmo puntare agli scioperi politici, usando l'unico potere strategico che hanno i lavoratori per fermare i gangli della società, per poi ricostruirla su nuove e migliori basi.
La guerra e gli altri mali della società sono provocati dal pessimo sistema sociale vigente. Non sono causati da politiche sbagliate o da politici incapaci. Al cuore del sistema vi è il capitalismo, grazie al quale un pugno di ricchi drena la ricchezza prodotta da tutti. Questo sistema classista sostiene ed è a sua volta sostenuto da tutte le altre forme di oppressione: quella sulle donne, sulla gente di colore, delle nazioni più povere, sugli omosessuali, sulle lesbiche, sui bisessuali ed i transessuali e così via. A tenere il tutto è lo stato-nazione, con i suoi bracci speciali che si chiamano polizia, militarismo, burocrazia, politici, lobbisti e tanti altri che sovrastano le nostre vite. Lo stato-nazione è una macchina da guerra al sevizio dei potenti. Senza la guerra con i suoi preparativi ed i suoi costi, non ci sarebbe ombra degli stati-nazione. Per mettere fine alle guerre, dobbiamo mettere fine a tutti gli stati.
Che cos'è il socialismo anarchico rivoluzionario? Anarchismo significa abolizione di qualsiasi forma di oppressione. Al posto dello Stato, noi prefiguriamo una federazione di associazioni democratiche. Al posto del capitalismo, noi prefiguriamo una federazione di luoghi di lavoro autogestiti, industrie, associazioni e comuni autogestite. Per giungere ad una simile società, dobbiamo mettere fine al patriarcato, alla supremazia dei bianchi ed al dominio di classe; dobbiamo abbattere il potere dello Stato; dobbiamo espropriare la ricchezza che è nelle mani dei ricchi; occorre abolire il sistema salariale e l'economia di mercato; occorre dimensionare i mezzi produzione e di distribuzione a beneficio dell'intera società. Tutto questo comporta nient'altro che una rivoluzione sociale, la quale può solo generarsi dai movimenti autonomi e di massa e dalla azione diretta rivoluzionaria della classe lavoratrice.
24 settembre 2005
Open City Anarchist Collective,
New York City,
opencity@nefac.net
Nemesis Collective,
Baltimore, Maryland,
nemesis@nefac.net
Capital Terminus Collective,
Atlanta, Georgia,
capitalterminus@gmail.com
secretary@nefac.net PO Box 250-159, Columbia University Station, NY, NY 10025
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali