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Monday February 15, 2010 17:11 by Coordinamento Anarchico Palermitano - CAP coordanarchicopa at libero dot it
Manifesto usato a Palermo in occasione del fallito presidio di Casa Pound L'esodo degli italiani e le foibe furono il tragico prodotto del fascismo, della guerra e del razzismo di stato. Le foibe erano state usate dagli stessi fascisti italiani durante l'occupazione contro la popolazione slava; poi dai tedeschi, fin dal 1941; poi addirittura dai partigiani, che non volevano lasciare i loro morti o le loro sepolture affinché i nazisti non capissero i loro movimenti. Manifesto del Coordinamento Anarchico Palermitanousato a Palermo in occasione del fallito presidio di Casa Pound, 12.01.10Italiani brava gente
1918 - Dopo la guerra, l'Italia conquista Trieste e l'Istria e inizia una dura italianizzazione del territorio: viene imposto l'italiano come unica lingua, le tradizioni locali vengono criminalizzate e negli uffici pubblici viene inviato solo personale italiano.
FASCISMO - L'oppressione da parte dell'Italia si fa più feroce. In Istria e a Fiume le leggi razziali del 1938 dividono ancor più la cittadinanza in due categorie: gli italiani "puri" e gli "inferiori". A ciò si aggiungono le violenze squadriste, le chiusure dei giornali, gli incendi delle sedi associative.
1941 - L'Italia fascista è in guerra al fianco della Germania nazista. Tedeschi, ungheresi e italiani invadono la Jugoslavia. L'Italia occupa la Dalmazia, parte del Montenegro, quasi l'intera Slovenia, e la Croazia (sotto forma di protettorato). Tutti quei territori diventano teatro di stragi, saccheggi e crudeltà. In particolare, le truppe di occupazione italiana ammazzano almeno 250 mila persone. Spedizioni di fascisti italiani e fascisti croati (gli Ustascia) torturano e uccidono centinaia di uomini, donne e bambini. Gli italiani costruiscono campi di concentramento (Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, Rab) in cui rinchiudono quasi 30.000 persone.
1943 - L'Italia fascista è allo sbando e i fascisti si danno alla fuga. Dopo decenni di repressione e violenze, gli jugoslavi e i partigiani di Tito si rivolteranno contro i nuovi occupanti nazisti, e attaccheranno chi li aveva massacrati fino a poco tempo prima: camicie nere, gerarchi e collaborazionisti.
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