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Inizi del sindacalismo rivoluzionario in Romania

category ungheria / romania | movimento anarchico | intervista author Thursday October 06, 2011 18:28author by Matt Antosh - "Industrial Worker" Report this post to the editors

"Industrial Worker": Intervista con la IASR

Nell'ultimo numero di ottobre di "Industrial Worker" giornale dell'Industrial Workers of the World (IWW) compare un'intervista con il segretario internazionale dell'Initiativa Anarho-Sindicalista din Romania (IASR - Iniziativa Anarco-Sindacalista di Romania). Nell'intervista vengono presentate la struttura organizzativa, le attività più significative, come pure le difficoltà che gli anarco-sindacalisti devono affrontare in Romania. Si parla anche della situazione della "inesistente" sinistra rumena e della situazione degli anarchici. Veniamo a sapere anche che la IASR ha fatto domanda per essere ammessa nell'AIT ed è in attesa della decisione prevista per il prossimo congresso dell'AIT. [English] [Castellano]
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Inizi del sindacalismo rivoluzionario in Romania

di Matt Antosh


Gli amici dell'IWW su Facebook hanno avuto modo di notare gli interventi sempre acuti di un compagno lavoratore di Initiativa Anarcho-Sindicalista din Romania (IASR). Il compagno Matt Antosh della Commissione di Solidarietà Internazionale dell'IWW ha raggiunto la IASR ed ha intervistato il responsabile della sua commissione internazionale.

IWW: Quando e come è stata costituita la IASR?

IASR: La IASR è nata il 19 novembre 2010, da un gruppo anarchico di Costanza. Dopo aver partecipato ad altri progetti, abbiamo capito che in Romania mancava una vera prospettiva di classe e sindacalista, ed il risultato è stata la IASR.

IASR fa parte dell'AIT. Qual è la sua storia dell'AIT e come siete giunti a contattarla?

IASR è in stretto contatto con l'AIT, ma non ne siamo la sezione rumena. Abbiamo chiesto l'affiliazione e siamo in attesa dell'approvazione nel prossimo congresso. L'IWA-AIT è una federazione internazionale anarcosindacalista composta da vari sindacati di diversi paesi. E' stata fondata nel 1922 nel congresso dei sindacati anarcosindacalisti tenutosi a Berlino. Le sue radici risalgono all'Associazione Internazionale dei Lavoratori o Prima Internazionale. L'IWA-AIT è sempre stata famosa per la sua sezione spagnola, la CNT-AIT, che fu protagonista della rivoluzione sociale del 1936 durante la Guerra Civile di Spagna. La nostra richiesta di adesione è principalmente dovuta alla consapevolezza dell'importanza della solidarietà internazionale; noi crediamo che far parte dell'AIT potrebbe contribuire a migiiorare la crescita politica tra gli iscritti all'IASR che ne trarrebbero una fonte di ispirazione alla luce della lunga tradizione e della lunga durata dell'AIT.

Come è strutturata la IASR?

Al momento, la IASR è composta da gruppi locali autonomi e federati. Possiamo crescere e questa struttura potrebbe cambiare, ma per ora il modello è questo.

In quali settori siete attualmente presenti?

Abbiamo inziiato ad inserirci a livello individuale in diversi settori del movimento operaio; all'inizio quello principale era il settore dell'edilizia, ma quando abbiamo iniziato a muoverci e ad organizzarci sul serio, ci hanno messo a tacere. I sindacati di mercato qui hanno una forte presa sul movimento operaio ed oltre ad essere antidemocratici, sono anche dei monopolizzatori. Usano tattiche diverse nel mettere a tacere le forze indipendenti che cercano di sindacalizzarsi, si passa da attacchi di carattere burocratico ad abusi veri e propri fino all'uso della forza bruta. Intanto, stiamo cercando di organizzarci nel settore della vendita al dettaglio, ma per vedere qualche risultato dobbiamo aspettare.

Come vi collocate nel movimento dei lavoratori rumeno? Siete presenti anche nei sindacati maggiori e quale ruolo vi svolgete?

IASR è l'unico progetto sindacalista rivoluzionario in Romania, l'unico respiro di aria pulita in un movimento operaio soffocato dalla collaborazione di classe, dalla concertazione sociale e dalle pratiche antidemocratiche. Come dicevo, stiamo cercando di penetrare nei principali sindacati dell'industria, ma è una lotta dura. Quasi ovunque il martello della "aristocrazia operaia" finisce con il colpirci, ma noi non molliamo così facilmente.

Quale è stato in Romania l'effetto della transizione dal socialismo di Stato all'economia capitalista? Cosa ne è della sinistra in generale e dell'anarchismo alla luce di questa transizione?

La transizione è stata alquanto differente rispetto agli altri paesi dell'Europa dell'Est, perché c'erano due cose uniche. Una di queste è che la Romania era l'unico paese membro del Patto di Varsavia che aveva rovesciato con la forza il governo e che aveva giustiziato il capo di Stato. Ma la Romania è anche il solo paese in cui la vera rivoluzione è stata considerata un colpo di Stato, orchestrato dalla nomenklatura (gli alti funzionari del Partidul Comunist Român - PCR). Per cui, a fronte di questo particolare contesto, la transizione sembrava strana e molto sospetta, dato che il capitalismo di stato scomparve e venne privatizzato nel giro di una nottata. Gli ex-membri e collaboratori della polizia segreta e del PCR sbarcarono negli alti vertici del nuovo governo ed ironicamente molti di loro sono diventati i multimilionari uomini d'affari della Romania di oggi. Così, in realtà, ancora una volta viene provata la teoria della "nuova classe": la ex-classe dominante di ieri coincide oggi con la nuova classe capitalista dominante. La sinistra tradizionale è praticamente inesistente, i partiti sono estremamente simili a causa del fatto che i partiti maggiori sono le propaggini del Frontul Salvării Naţionale (Fronte di Salvezza Nazionale), l'organismo governativo della Romania nelle prime settimane dopo la rivoluzione, che era composto dalla ex-elites del PCR. Quindi nella politica che conta, la sinistra è un oggetto del passato, la scena è dominata sia dalla retorica pseudo-populista acccoppiata con un sentimento nazional-stalinista, sia dalla tradizione capitalista. Per quanto riguarda l'anarchismo va ancora peggio, perchè il movimento è stato letteralmente distrutto da due dittature: da quella fascista durante la 2GM e da quella stalinista dopo la 2GM, per cui la gente non ha nessuna idea si cosa sia l'anarchismo e di cosa esso rappresenti. Per alcuni anni poi, l'anarchismo è stato associato solo al mondo dei "punk", per cui è difficile presentarsi come un legittimo punto di vista socio-politico. Il nostro recente lavoro di riscoperta di alcuni vecchi giornali anarchici del 1900 e lo studio del movimento anarcosindacalista prima della 2GM, ci hanno ridato speranza nel poterci legittimare a livello storico e politico.

In tutta Europa - in Grecia, Spagna, Italia e Regno Unito - vediamo gli effetti dell'austerità e la risposta di lotta che ne è derivata. In che modo la situazione europea influenza la Romania? Come stanno rispondendo alla crisi globale il governo rumeno ed il popolo rumeno?

Ironicamente la Romania è tra quei paesi che sono stati colpiti nel modo peggiore dalla crisi, insieme alla Grecia. Credo che qui in Europa, la Romania sia il paese che ha preso in prestito la più grande quantità di denaro dal FMI, per cui il debito internazionale è sconcertante e ora stanno pensando di privatizzare qualsiasi cosa. Ma il lato ironico di questa storia è che il popolo rumeno dorme e che si sveglia solo quando un partito di opposizione prende le tangenti. E' ridicolo, la maggior parte della popolazione vuole una dittatura per risolvere i problemi, e la cosa è patetica e triste allo stesso tempo.


Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

Intervista alla IASR:
http://www.scribd.com/doc/67067758/Industrial-Worker-Issue-1739-October-2011

http://iasromania.wordpress.com

Related Link: http://www.iww.org/
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