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Appel à protester contre le "Vendredi Sanglant" au Kazakhstan Dec 21 11 Protest against "Bloody Friday" in Kazakhstan Dec 21 11 Kasachstan: Polizei richtet Massaker unter ÖlarbeiterInnen an Dec 21 11 Proteste contro il "Venerdì di sangue" in Kazakhstan![]() ![]() ![]() ![]() Le autorità del Kazakhstan hanno sparato su una manifestazione di operai del petrolio in sciopero nella città occidentale di Zhanaozen. Lo sciopero di circa 1500 operai per rivendicare salari più alti e migliori condizioni di lavoro era iniziato nel mese di maggio, ma era stato vietato. I campi petroliferi del Karazhanbas, dove è scoppiata la vertenza, vengono sfruttati da una compagnia che appartiene per parte cinese alla China International Trust Investment Company e per parte kazaka alla compagnia "KazMunayGaz". Proteste contro il "Venerdì di sangue" in KazakhstanLe autorità del Kazakhstan hanno sparato su una manifestazione di operai del petrolio in sciopero nella città occidentale di Zhanaozen. Lo sciopero di circa 1500 operai per rivendicare salari più alti e migliori condizioni di lavoro era iniziato nel mese di maggio, ma era stato vietato. I campi petroliferi del Karazhanbas, dove è scoppiata la vertenza, vengono sfruttati da una compagnia che appartiene per parte cinese alla China International Trust Investment Company e per parte kazaka alla compagnia "KazMunayGaz". Il livello di repressione è andato nettamente intensificandosi per tutta la vertenza: centinaia di operai sono stati licenziati, l'attivista sindacale Zhaksalyk Turbayev è stato ucciso da ignoti, è stata incendiata la casa di un altro attivista, Aslambek Aydarbayev, ed un avvocato del sindacato, Natalia Sokolova, è stata condannata a 6 anni di prigione per "incitamento alla discordia sociale". I dirigenti sindacali Akzhanat Aminov e Kuanysh Sisenbayev e più di 30 sindacalisti sono stati arrestati e condannati anche loro. Il regime del Presidente Nazarbayev è ampiamente noto per la sua brutale repressione del movimento dei lavoratori e per il suo autoritarismo. E' lui il sostenitore della teoria dell' "Eurasianismo" (teoria attivamente promossa dall'etnologo russo Lev Gumilev, della "nuova destra"), l'ideologia ufficiale nel paese. Ora, nel corso della repressione della manifestazione operaia, molti lavoratori hanno perso la vita: 11 secondo fonti ufficiali oppure 70 in base a fonti informali. I lavoratori hanno fatto sapere che ci sono centinaia di persone ferite. La città è stata messa in stato di emergenza ed imposto il coprifuoco. Il regime ha schierato l'esercito per le vie della città e l'ha tagliata fuori dal resto del mondo. Nelle città vicine, sono in corso manifestazioni ed azioni di solidarietà con gli operai di Zhanaozen. Le autorità hanno nuovamente aperto il fuoco e ci sono altre vittime. Lanciamo un appello per proteste immediate per fermare il massacro di operai nel Kazakhstan. Bisogna inviare lettere di protesta all'ambasciata del Kazakhstan ed alla compagnia CITIC, fare picchetti e manifestazioni. Lanciamo anche un appello per il boicottaggio delle merci esportate dal Kazakhstan. 16 dicembre 2011 KRAS-IWATraduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali |
Front pageEs Ley por la Lucha de Las de Abajo Covid19 Değil Akp19 Yasakları: 14 Maddede Akp19 Krizi [Perú] Crónica de una vacancia anunciada o disputa interburguesa en Perú Nigeria and the Hope of the #EndSARS Protests Aλληλεγγύη στους 51 αντιφασίστες της Θεσσαλονίκης Women under lockdown all around the world Solidarity with the Struggle of North American People! A libertarian socialist view of the capitalist and health crisis in the Americas Para las Clases Populares del Mundo, Pandemia, Crisis, Todos los Tiempos son de Lucha Nossa Concepção De Feminismo Na Perspectiva Do Anarquismo Organizado Frente a la Pandemia Capitalista, Solidaridad entre los Pueblos La force des femmes change le monde The competition between Iran and United States over Iraq Beyond Pension Reforms: Interview on the General Strike in France Comunicado de lanzamiento de la Coordinación Anarquista Latinoamericana (CALA) [Colombia] Vamos al Paro Nacional del 21 de noviembre [Catalunya] Una sentència que ataca les llibertats i els drets civils |