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Basta con l'assedio di Gaza! Basta con il massacro!

category mashrek / arabia / irak | imperialismo / guerra | documento politico author Friday August 08, 2014 14:27author by Relations internationales CGA - Coordination des Groupes Anarchistes Report this post to the editors
Dobbiamo fermare questa violenza coloniale, il più presto possibile, le umiliazioni quotidiane, gli espropri, la strategia di isolamento del popolo palestinese e il suo confinamento in una enorme prigione a cielo aperto. Dobbiamo fermare lo strangolamento quotidiano di una popolazione intera punita collettivamente in nome di una presunta "lotta contro il terrorismo". Noi sosteniamo la lotta palestinese ad alta voce per la loro dignità di esseri umani, la libertà di movimento e di insediamento, contro i posti di blocco e contro una politica di espropriazione e di blocco economico che mira a mettere in ginocchio tutta la popolazione. [Français]


Basta con l'assedio di Gaza! Basta con il massacro!

Per finirla con il colonialismo, l'apartheid, il razzismo e il terrorismo di stato!
Per il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati!


Dobbiamo fermare questa violenza coloniale, il più presto possibile, le umiliazioni quotidiane, gli espropri, la strategia di isolamento del popolo palestinese e il suo confinamento in una enorme prigione a cielo aperto. Dobbiamo fermare lo strangolamento quotidiano di una popolazione intera punita collettivamente in nome di una presunta "lotta contro il terrorismo". Noi sosteniamo la lotta palestinese ad alta voce per la loro dignità di esseri umani, la libertà di movimento e di insediamento, contro i posti di blocco e contro una politica di espropriazione e di blocco economico che mira a mettere in ginocchio tutta la popolazione.

* No alla guerra, a tutte le guerre che servono solo gli interessi degli Stati e dei cittadini. * Arrestare il sostegno degli stati occidentali alla politica coloniale di Israele! Fermare le forniture di armi e il sostegno finanziario a questa sporca guerra coloniale! Gli Stati occidentali cercano di dimenticare il proprio passato antisemita e le proprie politiche neo-coloniali, sostenendo Israele, in una prospettiva di appropriazione delle risorse della regione, sotto la maschera dello "scontro tra civiltà". * Occorre fermare l'ipocrisia degli Stati della regione (il blocco Siria-Iran, la Turchia, l'Arabia Saudita e Qatar, e molti altri) che hanno tutto l'interesse che il conflitto duri, per continuare a mettere a tacere ogni rivolta interna, ogni lotta sociale con la scusa della necessità dela "lotta prioritaria contro il sionismo". Stati che non hanno alcun interesse a porre fine all'occupazione coloniale israeliana, che li priverebbe di un comodo pretesto per schiacciare ogni lotta sociale interna.

Per la solidarietà di classe, contro il colonialismo e tutte le forme di razzismo! Bisogna smettere di semplificare: noi rifiutiamo l'assimilazione tra i popoli e gli stati!

Ci sono israeliani ed ebrei che denunciano la politica dello Stato di Israele e quel nazionalismo coloniale che è il sionismo. Così come molte e molti palestinesi rifiutano la retorica reazionaria di Hamas quanto rifiutano la corruzione di al-Fatah per sviluppare le lotte, spesso osteggiati dai due movimenti.

Rifiutare l'aggressione israeliana e il colonialismo non significa sostenere il reazionario Hamas o essere antisemita, come vorrebbero far credere i sionisti e i sostenitori di Hamas. Rifiutarsi di sostenere Hamas non significa per noi di mettere sullo stesso piano colonizzatori e colonizzati, né sostenere il nazionalismo di al-Fatah, screditato dalla corruzione. Noi rifiutiamo l'equazione palestinese uguale Hamas. Non dimentichiamo che nella sua infanzia Hamas è stato sostenuto da Israele come un contrappeso ad altre fazioni palestinesi laiche per costruire un avversario spaventapasseri, che permettesse di giustificare la sua politica omicida. Noi crediamo che il progetto politico di Hamas sia sessista, reazionario, e non offra alcuna reale prospettiva di emancipazione ai lavoratori palestinesi.

Il modo migliore per combattere l'influenza dei reazionari religiosi in Palestina è di fermare la politica degli insediamenti e il terrorismo di Stato effettuato da parte dello stato di Israele.

Il modo migliore per combattere la politica dello Stato di Israele, che legittima la sua esistenza e la sua aggressività con la necessità di Israele come unico rifugio contro l'antisemitismo è quello di combattere l'antisemitismo, l'odio anti ebraico. Si tratta di dimostrare che il rifiuto della politica dello Stato di Israele non è simile all'antisemitismo, il terreno su cui ci vorrebbero portare i provocatori fascisti con la falsa maschera dell'"anti-sionismo" con cui tentano di far passare il loro paranoico incitamento all'odio antisemita prendendo il conflitto come una scusa, ma anche denunciare i sionisti che cercano di mettere a tacere ogni opposizione alla politica dello Stato di Israele.

Nessuna guerra tra le nazioni, nessuna pace tra le classi!

Oggi, noi sosteniamo la rivolta dei giovani palestinesi, i nostri compagni anarchici palestinesi e israeliani, i sindacati anticoloniali, che lottano contro l'occupazione su basi di classe! Se la cosa più urgente è quella di fermare la guerra e l'umiliazione quotidiana dell' occupazione, non crediamo che la vera soluzione al conflitto passi attraverso la formazione di uno stato, ma piuttosto che essa passi dalla distruzione degli Stati nella regione, che richiede la costruzione di una lotta comune, su base di classe, contro il colonialismo, l'oppressione razziale, lontano da pieghe nazionaliste o religiose.

Si tratta di una dinamica rivoluzionaria e federalista che per noi metterà definitivamente fine alle dinamiche di conflitto, e anche se questa soluzione sembra lontana per ora, questo è l'unico modo in cui si potrà finalmente sfuggire alla logica dello scontro. Sì, la soluzione è lontana dalle piaghe nazionaliste e religiose, che servono gli interessi degli Stati e della borghesia nella regione, che mantengono solo il conflitto, la permanenza dell'occupazione e brutalità coloniale, ma anche il rafforzamento delle tendenze reazionarie in Palestina e altrove.

2 Agosto 2014

Relazioni Internazionali, Coordination des Groupes Anarchistes
Relazioni Esterne, Coordination des Groupes Anarchistes


Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

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