Benutzereinstellungen

Neue Veranstaltungshinweise

Italia / Svizzera

Es wurden keine neuen Veranstaltungshinweise in der letzten Woche veröffentlicht

Kommende Veranstaltungen

Italia / Svizzera | Lotte sindacali

Keine kommenden Veranstaltungen veröffentlicht

Il Jobs Act figlio delle linee di ristrutturazione dell'industria in Europa

category italia / svizzera | lotte sindacali | comunicato stampa author Thursday March 05, 2015 23:01author by Alternativa Libertaria / FdCA - AL/FdCAauthor email fdca at fdca dot it Report this post to the editors

I recentissimi decreti applicativi del Jobs Act emanati dal governo italiano si aggiungono ad altre legislazioni anti-operaie approvate all'interno dell'Unione Europea (UE). I contratti individuali a tutele crescenti, la ridefinizione del lavoro subordinato, la flessibilità svincolata dalla contrattazione, la monetizzazione dei licenziamenti e dell'espulsione dal ciclo produttivo hanno lo scopo immediato di portare all'irrilevanza il diritto di coalizione dei lavoratori ed il ruolo dell'organizzazione sindacale dentro le fabbriche.


Il Jobs Act figlio delle linee di ristrutturazione dell'industria in Europa


I recentissimi decreti applicativi del Jobs Act emanati dal governo italiano si aggiungono ad altre legislazioni anti-operaie approvate all'interno dell'Unione Europea (UE). I contratti individuali a tutele crescenti, la ridefinizione del lavoro subordinato, la flessibilità svincolata dalla contrattazione, la monetizzazione dei licenziamenti e dell'espulsione dal ciclo produttivo hanno lo scopo immediato di portare all'irrilevanza il diritto di coalizione dei lavoratori ed il ruolo dell'organizzazione sindacale dentro le fabbriche.

Ma, al tempo stesso, si compie così anche in Italia una parte di quella ristrutturazione del diritto del lavoro che, dietro la facciata delle politiche di austerity inculcate dall'economia del debito, si inserisce nei processi di ristrutturazione dell'industria, già realizzati e in atto in UE.

Tali processi stanno seguendo 4 direttrici.

1. I salariati subiscono questi processi di ristrutturazione

Non esiste alcuna regolamentazione UE sui temi del lavoro. Nel frattempo le regolamentazioni nazionali non funzionano più, essendo le imprese sotto il ricatto di trasferimento in un altro paese o sono state smantellate per non interferire nei processi in corso.

Questi nuovi sistemi di imprese che si sono formati risultano di fatto dominanti.

2. A iniziare da Maastricht, l'industria europea si è strutturata come industria sovranazionale.

3. Siamo in presenza di sistemi di imprese strutturate attorno ad una azienda leader con reti di imprese e catene di fornitura.

4. Sistemi di imprese distribuiti in molti paesi, ma in modo non omogeneo e fortemente concentrato, o meglio centralizzato e strutturato in modo oligopolistico.

Le catene produttive che si sono via via costruite hanno sviluppato un sistema fortemente integrato, sia nei criteri di efficienza sia per i margini di ritorno (profitti); questi ultimi risultano sempre meno riscontrabili a livelli di singola impresa e sempre di più a livello di ogni sistema, tanto nel caso che sia composto a catena di livelli quanto a rete con vincoli meno rigidi.

Attraverso tutto questo, si sono consolidati in Europa poteri che sono in grado di operare scelte di investimento in capacità produttiva, di strutturare il mercato, di collocare la finanza dove serve e infine di regolare direttamente il lavoro.

Se si entra nel sistema di governo di questi sistemi di impresa, si evidenzia il controllo fisico sui flussi produttivi, quindi su qualità, tempi, flessibilità e rapidità di esecuzione, su rapidità nel cambio del mix dei prodotti da fornire, ma pure sull'efficienza produttiva complessiva - vale a dire produttività, lead time, time to market - ed infine nei margini di ritorno (profitti) di quel singolo sistema di imprese.

Tali sistemi sono, dunque, organizzati attorno ad una azienda leader che controlla la parte finale del processo, in una catena di fornitura organizzata a livelli decrescenti di valore aggiunto e a reti di imprese produttive e di servizi, entrambe ad alta specializzazione, che lavorano per diverse imprese leader.

Chi domina tutto questo, chi controlla buona parte di queste reti di prodotto è la Germania che ha piegato molta parte dei sistemi industriali nazionali alle sue esigenze, utilizzando persino il pur nostalgico approccio nazional-capitalista.

Se si esamina la localizzazione della manifattura in UE, emerge che il nucleo centrale è collocato in Germania, la quale assieme ad Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Lituania, Slovenia e Polonia formano l'area manifatturiera tedesca allargata. L'integrazione si sviluppa ad est dove si assiste ad una accelerazione anche nei processi di diversificazione e di specializzazione.

Lo sviluppo verso sud include la seconda manifattura europea: l'Italia. La quale partecipa in modo consistente all'area allargata manifatturiera tedesca anche con catene autonome di sub- fornitura create ad est. Questo fenomeno di germanizzazione si sviluppa nel nord dell'Italia e decresce verso il centro e il sud.

Assistiamo ad una realtà spaccata in due: una parte partecipa al sistema integrato mentre l'altra parte partecipa come periferia.

Occorre sottolineare che la delocalizzazione italiana ha riguardato catene di sub- fornitura comprendenti l'intero prodotto, a differenza del caso tedesco, dove la componente finale rimane all'azienda leader determinandone alla fine un aumento della capacità produttiva.

Se si semplifica: un alto quantitativo di beni intermedi concorrono all'export tedesco. Il che porterebbe alla ridefinizione delle partite correnti di riferimento nell'area europea, non più considerabili solo in termini quantitativi e di (in) squilibrio verso la Germania.

Permane nel nord Italia una composizione fatta di PMI, la quale pur di per sé poco rilevante nell'area di riferimento europea, mantiene una sua rete autonoma di export rispetto alla Germania.

In questo contesto, riprendono con vigore in Europa le fusioni, le concentrazioni e i passaggi di proprietà di aziende manifatturiere e di servizi.

Nei fatti, il concetto di manifattura circoscritto alla sola fabbricazione materiale si amplia fino a comprendere i servizi all'azienda per come viene configurata in questo sistema. Si tratta di servizi quali ricerca e sviluppo, le funzioni di progettazioni, il marketing, i servizi ai processi produttivi, i servizi di sostegno al prodotto, ecc. Va, quindi, considerata un'interdipendenza tra servizi e manifattura; una parte dei servizi è all'interno e viene assorbita dal prodotto, mentre un'altra parte si aggiunge successivamente.

In Italia, circa il 25% della manifattura è stata appaltata, determinando una scomposizione della classe. Questo è uno dei punti che hanno determinato e stanno determinando l'estrema difficoltà a riprendere un percorso di contrattazione, oltre alla sussistenza di mancanza di vincoli legislativi sui contratti di appalto.

La classe, come abbiamo detto, subisce questi processi, pur mettendo in campo in tutta l'area economica europea una forte resistenza. Ma, sino ad oggi, questa non si è tradotta in una strategia/progetto di ripresa di rapporti di forza finalizzati ad imporre al capitale vincoli sociali o alternative allo smantellamento dei diritti e delle tutele, né nel prefigurare un'idea di società diversa da quella che i padroni stanno costruendo e delineando.

Dalla Germania dipartono gli elementi di fondo anti-operai sinteticamente costruiti attorno alla drammatica riduzione dei salari, alla disoccupazione, alla radicale modifica del mercato della forza lavoro e delle relazioni industriali-sociali, i quali si sono via via estesi , aggravandosi, nei paesi del sud dell'Europa e dell'est-Europa per motivi che vanno, ad esempio, dalla inesistenza alla scarsa copertura dello Stato sociale; dalla posizione di minor profittabilità di partenza del capitale che impone draconiane misure di austerità a carico dei proletari fino ai processi di macelleria sociale attuali che caratterizzano il ruolo dello Stato nella fase capitalistica in corso.

In Germania si assiste ad una riduzione dei salari, alla creazione di un mercato della forza-lavoro composto da fasce, dove oltre al lavoro interinale (circa il 30% in meno di un salario di un lavoratore a tempo indeterminato), è stato creato un esercito di 7 milioni di lavoratori a basso salario con conseguenti sacche di povertà. Inoltre, la Germania usufruisce di un altro pezzo del mercato della forza-lavoro derivante dai pesi dell'est, entrati nell'UE per step successivi ; paesi in cui il salario è di 2-3 euro l'ora, senza diritti e tutele decenti, dove sono state e sono in sviluppo le catene di fornitura per la manifattura e i servizi.

Il modello neo-mercantile tedesco si è alimentato non solo con la costruzione di un sistema integrato ampio basato sui bassi salari di altri paesi, ma anche su una segmentazione del mercato della forza lavoro nazionale. Risulta evidente l'adeguamento di tutta l'area europea rispetto al mercato della forza lavoro e sul terreno contrattuale conseguente.

Il caso Italia dimostra come si riesca a smantellare un sistema di diritti e protezioni sociali - nonostante una forte presenza sindacale - sostituendolo con una legislazione e un sistema contrattuale di matrice padronale. Le lavoratrici e i lavoratori italiani non hanno più né il contratto nazionale né lo statuto dei diritti dei lavoratori.

La circolazione delle merci, quindi il ruolo sempre più importante della logistica e l'introduzione massiccia di tecnologia avanzata nei processi produttivi e nei servizi, sono ulteriori processi che approfondiscono il rapporto di integrazione della manifattura europea col resto del sistema manifatturiero mondiale, fino a spingere tanto Federmeccanica (ottobre 2014) che Confindustria (maggio 2014) a parlare di quarta rivoluzione industriale.

La resistenza e la reazione della classe lavoratrice è oggi, come ieri, sempre più legata alla sua capacità di riorganizzazione su base internazionale e mondiale, sviluppando le forme di rappresentanza sindacale necessarie al superamento delle divisioni categoriali per costruire una ricomposizione di figure operaie e di lotte capace di reagire alla ristrutturazione capitalistica in atto.

Alternativa Libertaria/FdCA

3 marzo 2015

Verwandter Link: http://www.fdca.it
This page can be viewed in
English Italiano Deutsch

Italia / Svizzera | Lotte sindacali | Comunicato stampa | it

Fri 29 Mar, 07:56

browse text browse image

textUnificare le lotte 06:36 Thu 18 Mar by AL/FdCA 0 comments

E-commerce e gig-economy: terminologie inglesi, moderne e legate al mondo tecnologico per descrivere modelli d’impresa che in realtà basano il loro successo, e i loro faraonici profitti, su un concetto che di innovativo ha ben poco: lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori.

textNella battaglia dell'acciao GENOVA protagonista contro i LICENZIAMENTI! 15:17 Tue 07 Nov by Alternativa Libertaria /fdca 0 comments

Lo scontro sull'acciaio è una contesa mondiale che vede, oggi come in altre fasi passate, in primo piano l'Europa con al centro gli stabilimenti siderurgici dell'ex-ILVA.

al_logopiccolo.jpg image27 ottobre e 10 novembre : Lavoratrici e lavoratori in sciopero generale 02:14 Thu 26 Oct by Segreteria Nazionale 0 comments

In una realtà mediaticamente costruita per criminalizzare il diritto di sciopero, per raffreddare il conflitto sociale e sindacale all'interno di protocolli punitivi, per impedire l'esercizio del diritto di coalizione dei lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro, ogni indizione di sciopero assume il grande valore di restituire voce e protagonismo ai lavoratori e alle lavoratrici in questo paese.

solidarity.jpg image1 Maggio 2017-Per una trasformazione autogestionaria della vita sociale 15:48 Fri 28 Apr by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

In questa fase di grande difficoltà per milioni di lavoratori e lavoratrici perseguitati dalle guerre guerreggiate e dalla devastante ristrutturazione capitalistica in atto da 10 anni, dobbiamo costruire una strategia di rottura con il sistema di dominio. Per fare questo abbiamo bisogno di organizzare, in tutte le sfere della vita sociale una trasformazione radicale. In questo senso la costruzione di una forza capace di autogestione sociale è indispensabile se vogliamo sconfiggere le classi dominanti.

textcordoglio per la perdita del compagno Piergiorgio Tiboni 19:44 Mon 20 Mar by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

funerali il 22 marzo, per luogo ed orario vedi https://www.cub.it/

textItalia - 17 MARZO sciopero generale della Scuola 19:23 Fri 17 Mar by Alternativa Libertaria/fdca 0 comments

Alternativa Libertaria appoggia lo sciopero del 17 marzo, quale momento decisivo nel tentativo di ricostruire un movimento di lotta nella scuola in una situazione di grave clima di normalizzazione; sostiene i tanti tentativi di mobilitazione unitaria tra studenti e lavoratori/trici della scuola previsti in diverse città italiane per il 17 marzo.

textItalia - No al licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini 20:32 Mon 16 Jan by Cassa di solidarietà tra ferrovieri 0 comments

Riccardo Vittorini, da quel 29 giugno 2009 della strage alla stazione di Viareggio non ha mai mollato, nonostante la perdita del posto di lavoro.
È un dovere e una necessità, per quanti non vogliono più accettare che questo sia il paese delle stragi impunite e dei licenziamenti politici!

textItalia, Piacenza: omicidio di un operaio della logistica 00:22 Sat 17 Sep by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

La morte di Abdesselem El Danaf lavoratore della logistica travolto da un tir che ha forzato il presidio, a Montale (PC), davanti ad un magazzino della ditta GLS è una tragedia umana ed un fatto inaudito dal punto di vista sindacale.
Siamo in presenza dell'omicidio di un lavoratore che lottava e esercitava il diritto di sciopero.

textFrancia, Europa: bloccare tutto! 07:36 Mon 27 Jun by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments


Dopo tre mesi di mobilitazione e quindici scioperi, a cui partecipano anche i nostri militanti di Alternative Libertaire e della CGA, il movimento contro la Loi Travail non si indebolisce e le azioni continuano.

textTutto passa dalla lotta 21:02 Mon 13 Jun by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

Alternativa Libertaria/FdCA partecipa al presidio genovese del 13 giugno, organizzato dal “Collettivo Noi saremo tutto” in solidarietà con i lavoratori francesi in lotta contro la loi travail.

more >>

textNuovo numero de "Il Cantiere" Jan 31 by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

Numero di gennaio de “il Cantiere” raccolta di materiali di intervento dei comunisti anarchici nella lotta di classe

textNumero di dicembre de “il Cantiere” Jan 08 by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

Raccolta di materiali di intervento dei comunisti anarchici nella lotta di classe

textItalia - La Trasformazione Dei Contratti Nazionali Di Lavoro In Simulacri Jan 10 by Alternativa Libertaria/fdca 0 comments


Il rinnovo dei CCNL comporta una radicale trasformazione di questi in simulacri, dove tutti i contenuti vengono indirizzati e inviati verso le sedi aziendali o territoriali.

textFermare il caporalato, costruire l'alternativa libertaria nelle campagne Jun 27 by Alternativa Libertaria/FdCA 0 comments

I braccianti. Lavoratori e lavoratrice invisibili per la legge e per la società, ma che si sono resi visibili attraverso uno sciopero generale nazionale di 8 ore, occupando le vie di Bari, lo scorso 25 giugno.

textItalia: ammortizzatori sociali e "patto di servizio" Sep 10 by Donato Romito & Maurizio Galici 0 comments

Entrerà in vigore nel 2016 il decreto sugli ammortizzatori sociali che si porta dentro 2 gravi novità: niente Cassa integrazione se l'azienda chiude e introduzione del "patto di servizio", che obbliga il lavoratore ad accettare un lavoro, un piano di formazione o di reinserimento lavorativo se non vuole perdere l'integrazione salariale.

more >>

textUnificare le lotte Mar 18 0 comments

E-commerce e gig-economy: terminologie inglesi, moderne e legate al mondo tecnologico per descrivere modelli d’impresa che in realtà basano il loro successo, e i loro faraonici profitti, su un concetto che di innovativo ha ben poco: lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori.

textNella battaglia dell'acciao GENOVA protagonista contro i LICENZIAMENTI! Nov 07 Alternativa Libertaria /fdca 0 comments

Lo scontro sull'acciaio è una contesa mondiale che vede, oggi come in altre fasi passate, in primo piano l'Europa con al centro gli stabilimenti siderurgici dell'ex-ILVA.

image27 ottobre e 10 novembre : Lavoratrici e lavoratori in sciopero generale Oct 26 AL/fdca 0 comments

In una realtà mediaticamente costruita per criminalizzare il diritto di sciopero, per raffreddare il conflitto sociale e sindacale all'interno di protocolli punitivi, per impedire l'esercizio del diritto di coalizione dei lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro, ogni indizione di sciopero assume il grande valore di restituire voce e protagonismo ai lavoratori e alle lavoratrici in questo paese.

image1 Maggio 2017-Per una trasformazione autogestionaria della vita sociale Apr 28 0 comments

In questa fase di grande difficoltà per milioni di lavoratori e lavoratrici perseguitati dalle guerre guerreggiate e dalla devastante ristrutturazione capitalistica in atto da 10 anni, dobbiamo costruire una strategia di rottura con il sistema di dominio. Per fare questo abbiamo bisogno di organizzare, in tutte le sfere della vita sociale una trasformazione radicale. In questo senso la costruzione di una forza capace di autogestione sociale è indispensabile se vogliamo sconfiggere le classi dominanti.

textcordoglio per la perdita del compagno Piergiorgio Tiboni Mar 20 0 comments

funerali il 22 marzo, per luogo ed orario vedi https://www.cub.it/

more >>
© 2005-2024 Anarkismo.net. Unless otherwise stated by the author, all content is free for non-commercial reuse, reprint, and rebroadcast, on the net and elsewhere. Opinions are those of the contributors and are not necessarily endorsed by Anarkismo.net. [ Disclaimer | Privacy ]