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Italia: la lotta contro la riforma della scuola

category italia / svizzera | lotte sindacali | opinione / analisi author Wednesday June 17, 2015 09:22author by Donato Romito - Alternativa Libertaria/FdCA Segnalare questo messaggio alla redazione

Difesa sindacale e Contratto Nazionale

Quella dei lavoratori della scuola è una dimostrazione di unità, di coesione e di combattività della categoria che si sta auto-organizzando in ogni scuola per cercare di fermare il progetto autocratico in corso.


Italia: la lotta contro la riforma della scuola


Nelle scuole di tutta Italia si è svolto il blocco degli scrutini con percentuali altissime di adesione. Si è trattato di una dimostrazione di irriducibilità conseguente allo sciopero unitario del 5 maggio scorso.

I lavoratori e le lavoratrici della scuola e le loro organizzazioni sindacali stanno cercando di manifestare il loro dissenso rispetto ad una riforma della scuola che, passata alla Camera, attende ora l'approvazione del Senato. Ma la posta in gioco non è solo il ritiro degli articoli più contestati, quali quelli dei diritti alla titolarità della sede o dei poteri del superdirigente scolastico. Il ddl 1934, approdato al Senato il 22 maggio scorso, è portatore di un'insidia che potrebbe travolgere qualunque capacità contrattuale nel comparto scuola, con conseguente distruzione del CCNL, come già accaduto nel settore privato col Jobs Act e legislazioni precedenti.
L'art.22 del ddl-scuola, ora all'esame della settima commissione del Senato, una volta approvato, affiderebbe al governo il potere di regolare tutto il rapporto di lavoro dei docenti e del personale ATA tramite l'emanazione di semplici decreti legislativi. I quali riguarderanno non solo la parte normativa (orario di lavoro, permessi, assenze...) ma anche il sistema delle retribuzioni.

In questo modo ci sarebbe la cancellazione della contrattazione collettiva ed il governo avrebbe il potere di imporre unilateralmente - per legge - condizioni peggiorative del rapporto di lavoro, senza nessun intralcio.

Giunge così a maturazione un processo iniziato nel 2009 con la legge 15 (nota come legge Brunetta), la quale aveva tolto alla contrattazione collettiva nel Pubblico Impiego la possibilità di derogare le norme di legge. Il famigerato dlgs 150/2009 aveva poi previsto che nei CCNL si sostituissero alle clausole difformi le norme di legge con cui erano prima in contrasto. Tuttavia erano rimasti margini di contrattazione collettiva sulle retribuzioni e sull'orario di lavoro. Oggi, invece, il governo Renzi intende avocare a sè il potere di rivedere tutta la normativa che regola il rapporto di lavoro sul PI, scuola compresa.

E', infatti, il caso di rilevare che - sempre al Senato - è al vaglio dei senatori un altro progetto di legge che porta il numero 3098, col quale si intende smantellare il dlgs 165/2001, noto anche come Testo Unico del Pubblico Impiego, il quale prevedeva con un'azione di delegificazione che le parti delle leggi o regolamenti o statuti derogati dai contratti collettivi non fossero più applicabili e sul quale era già intervenuta la Legge Brunetta. E su cui interviene anche questo progetto di legge prevedendo deleghe al governo per riscrivere il Testo Unico.

Il combinato del progetto di legge 3098 con il ddl 1934 sulla scuola proiettano nell'immediato futuro un nuovo scenario caratterizzato dalla rilegificazione del rapporto di lavoro con conseguente cancellazione delle attuali tutele contrattuali.

Nei prossimi anni, gli orari di lavoro, l'organizzazione del lavoro e le retribuzioni sarebbero dunque stabiliti unilateralmente per legge e quindi sottratti alla contrattazione ed alla titolarità su di questa da parte dei lavoratori della scuola e del Pubblico Impiego. Quella dei lavoratori della scuola è dunque una dimostrazione di unità, di coesione e di combattività della categoria che si sta auto-organizzando in ogni scuola per cercare di fermare il progetto autocratico in corso.

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