Nella notte del 24 novembre si è spento Guido Barroero
Nel '68, si avvicina al movimento anarchico, partecipando all'esperienza neo-piattaformista dei primi anni '70.
Guido Barroero, nato a Sampierdarena, quartiere operaio di Genova, da famiglia operaia nel 1946, si diploma perito tecnico nel 1965. Abbandona per motivi economici gli studi di matematica, ma si laurea in filosofia nel 1989, dopo cinque anni di studio-lavoro. Metalmeccanico fino alla messa in mobilità e al successivo pensionamento nel 1998, ha sempre svolto attività sindacale di base, anche come RSU aziendale per una ventina d'anni. Inizia la militanza politica nella Fgci quando era studente medio.
Nel '68, si avvicina al movimento anarchico, partecipando all'esperienza neo-piattaformista dei primi anni '70 di cui condivide rigore teorico, efficienza organizzativa e responsabilità collettiva. Fu in quell'esperienza che matura un occhio di riguardo per la storia dei GAAP, a cui ha dedicato negli anni ricerche e passione confluiti nella sua opera più compiuta "I figli dell'officina - I Gruppi Anarchici di Azione Proletaria (1949-1957)" edita per i tipi del Centro di Documentazione di Fano intitolato a Franco Salomone, compagno savonese suo coetaneo e co-protagonista nell'esperienza della Organizzazione Anarchica Ligure e poi Organizzazione Comunista Libertaria fino al 1975.
Fino al 2008 è redattore della rivista "Collegamenti Wobbly, per una critica libertaria". E' stato anche autore accurato di studi e saggi sul movimento anarchico ligure e genovese nel XX secolo.
r.i.p.