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Palestina-Israele, l'unico stato che la lotta unitaria cerca di cambiare

category mashrek / arabia / irak | lotte sul territorio | cronaca author Monday December 07, 2015 17:39author by Ilan S. - Anarchists Against the Wall; A-Infos; Ahdutauthor address Tel Aviv Report this post to the editors

Report del 30.11.15

Si lotta quando si ha la speranza di un cambiamento in corso. Si lotta quando ci si rifiuta di accettare lo stato di cose presente come l'unico possibile futuro. Si lotta anche quando la minima speranza tiene viva la tua dignità. E ci sono persone la cui collera è così forte che non c'è nessun ragionamento che possa trattenerle. Ora, quando sembra evaporata la speranza di un futuro migliore in comune e quando si è ridotta al minimo anche la speranza di un migliore futuro personale, la collera di tanti giovani è più forte della preservazione dell'istinto di vita... si aspetta solo quel grilletto rischioso che spinge un altro ragazzo o un'altra ragazza ad andare in una missione suicida. [English]


L'unico stato che la lotta unitaria cerca di cambiare


Bil'in, Ni'lin, Ma'sara, Nabi Saleh, Qaddum, Sheikh Jarrah e colline a sud di Hebron

Si lotta quando si ha la speranza di un cambiamento in corso. Si lotta quando ci si rifiuta di accettare lo stato di cose presente come l'unico possibile futuro. Si lotta anche quando la minima speranza tiene viva la tua dignità. E ci sono persone la cui collera è così forte che non c'è nessun ragionamento che possa trattenerle. Ora, quando sembra evaporata la speranza di un futuro migliore in comune e quando si è ridotta al minimo anche la speranza di un migliore futuro personale, la collera di tanti giovani è più forte della preservazione dell'istinto di vita... si aspetta solo quel grilletto rischioso che spinge un altro ragazzo o un'altra ragazza ad andare in una missione suicida. Ed il potente stato di Israele inizia ad ammettere che la sua brutalità ha raggiunto un muro che non può superare. Le classi dirigenti militari hanno già ammesso apertamente che la nuova intifada "individualista" che sta emergendo non si può fermare con la forza. Per coloro che non sono ancora giunti alla disperazione, la lotta unitaria non armata è la sola strada sana.

Bil'in

Venerdì 13/11/2015 - la più strana manifestazione nei quasi 11 anni di manifestazioni del venerdì. A mezzogiorno, ci siamo ritrovati al confine occidentale del villaggio come accade negli ultimi mesi (10 israeliani con gli Anarchici Contro il Muro, decine di internazionali, personaggi politici da Ramallah e le gente del posto), ma il solito convoglio di forze armate israeliane non era lì a bloccarci la strada verso il nuovo muro della separazione.
Ci siamo immediatamente riorganizzati e ci siamo diretti nelle vicinanze del cancello del muro della separazione. Ci siamo avvicinati al cancello con prudenza, ma non è successo niente.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207958920354006

I soldati hanno aperto simbolicamente il cancello per farci vedere l'autoblindo parcheggiato dietro le porte e poi le hanno chiuse. Anche quando i pochi giovani hanno iniziato a lanciare le pietre sui soldati, questi si sono astenuti da qualsiasi minaccia o reazione. Molti dei partecipanti, annoiati, sono ritornati al villaggio, mentre i più animosi si sono spostati verso il bosco di Abu Lamun dove tutti i giovani si sono ritrovati. Ben presto, la polizia di confine, diversamente dall'esercito, è giunta sul posto con le auto, malmenando i giovani e gli altri manifestanti. Hanno anche arrestato Mohamed Khatib del comitato del villaggio insieme a tre internazionali.

"Volete sapere cosa ha detto il comandante israeliano ai suoi soldati?"

"Non vi avvicinate troppo a quei giornalisti palestinesi, hanno con sé dei coltelli. Se uno di loro vi si avvicina, sparategli".

Guardate come 6 soldati israeliani attaccano e picchiano brutalmente un uomo italiano prima di arrestarlo per aver partecipato alla manifestazione non-violenta in solidarietà col popolo palestinese. Arrestati anche un palestinese e 2 americani.

https://www.facebook.com/media/set/?set=p.788946081214623
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/videos/10206...4576/
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/videos/163368696...8341/
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/videos/163367104...9933/
https://www.facebook.com/almasrapres/videos/71702913840...2675/
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/posts/1633639150...39789
https://www.facebook.com/mohamed.b.yaseen/posts/8384955...16446
https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10207958938154451 *
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207958920354006 **
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207958920394007
https://www.facebook.com/anatllanat/posts/788943547881543
https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10207958975835393
https://www.youtube.com/watch?v=Bn2gus7k9nA

20-11-15

https://www.facebook.com/drrateb.aburahmah/posts/102080...34819
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/posts/102069...78046

27-11-15

https://www.facebook.com/PopularStruggle/posts/11996246...33296
https://www.facebook.com/ShehabAgency.MainPage/posts/12...99567
https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10208040113263778

Nabi Saleh

13/11/2015 "gli abitanti di Nabi Saleh si sono scontrati con l'esercito, protestando contro l'occupazione in corso, contro la confisca della terra e contro gli arresti di massa. Dato che molti dei giovani del villaggio si trovano nelle carceri israeliane in attesa di processo, l'esercito compie incursioni notturne e spesso chiude le principali vie d'accesso al villaggio. I soldati israeliani hanno fatto ampio uso di candelotti lacrimogeni e di proiettili d'acciaio ricoperti di gomma per disperdere i manifestanti. Nessun ferito grave."
L'International Solidarity Movement (ISM) fa sapere via Twitter che le forze di occupazione israeliane hanno sparato circa 20 raffiche di lacrimogeni sulla manifestazione pacifica del venerdì, prendendo di mira gli addetti-stampa. 4 attivisti internazionali sono stati arrestati, mentre ad un italiano è stato impedito di ricevere cure mediche.

David Reeb: https://www.youtube.com/watch?v=4SoOoW5RkVk
https://schwarczenberg.com/nabi-saleh-13112015/

20/11/2015

Il villaggio di Nabi Saleh commemora Rushdi Tamimi che è stato colpito a morte dall'esercito israeliano tre anni fa, durante una manifestazione contro la guerra su Gaza, operazione pilastro della difesa. I residenti e gli attivisti hanno manifestato lungo la strada principale, mentre l'esercito sparava raffiche di lacrimogeni e proiettili d'acciaio ricoperti di gomma. Un candelotto è stato sparato verso di me, provocandomi agli occhi un'acuta sensazione di bruciore. Anche quando mi sono accovacciato al suolo, i soldati hanno continuato a sparare contro di me. Gli effetti dei lacrimogeni si sono fatti sentire fino a molte ore dopo la fine della manifestazione.

Haim Schwarczenberg: https://schwarczenberg.com/nabi-saleh-20112015/

27-11-15 Con un numero di feriti superiore a 100, tra cui parecchie donne e minorenni, gli abitanti di Nabi Saleh si sono scontrati con l'esercito israeliano in una dimostrazione di sfida, biasimando l'impunità degli israeliani e chiedendo la fine dell'occupazione e del furto della terra. I soldati hanno sparato candelotti lacrimogeni e molte raffiche di proiettili d'acciaio ricoperti di gomma, che hanno provocato in alcuni delle lievi ferite.

https://schwarczenberg.com/nabi-saleh-27112015
https://www.facebook.com/belal.tamimi/posts/10153052215...26371

Ni'ilin

13-11-2015:

http://antinarrativeblog.com/2015/11/16/%D9%86%D8%B9%D9...7%9F/

Qaddum

Venerdì 27-11-15, due feriti con proiettili veri a Kafr Qaddum. Qaysar Jehad di 13 anni e Hamza Motee' di 22 anni sono stati colpiti alle gambe durante l'intervento dell'esercito israeliano contro il corteo a Kafr Qaddum. La manifestazione è iniziata dopo le preghiere nella parte orientale del villaggio, ma in un primo momento non si vedeva nessun soldato, così abbiamo pensato che si erano nascosti per tenderci un agguato, dato che avevamo visto una jeep venire verso di noi per poi fare marcia indietro allo scopo di farsi inseguire dai giovani ed attirarli nell'agguato per arrestarli. Improvvisamente è comparso un gruppo delle forze speciali i cui proiettili veri hanno provocato 2 feriti. Dopo i soldati ci hanno inseguito con le jeep e con le ruspe, sparandoci addosso lacrimogeni e proiettili di gomma,fino a che la manifestazione si è conclusa alle 15.00.

https://www.facebook.com/PopularStruggle/posts/11996071...68373

"Non dite che non lo sapevamo", n°473

L'esercito israeliano persiste nel suo sforzo di costringere i Palestinesi ad andarsene dalla Valle del Giordano. Hanno notificato agli abitanti palestinesi di Khirbet Khumsa, nella parte settentrionale della Valle del Giordano, l'ordine di evacuare a causa di esercitazioni militari. Gli abitanti sono stati sgomberati lunedì 2 novembre 2015, dalle 6.00 del mattino fino a mezzanotte. Giovedì 5 novembre, sono stati nuovamente sgomberati per la stessa ragione. L'esercito li ha informati che nella settimana successiva sarebbero stati sgomberati ancora il lunedì, il mercoledì ed il giovedì.

- continuazione del numero 468 -- L'esercito israeliano ha detto ad un palestinese di Umm El Jamal, nel versante nord della Valle del Giordano, che poteva riavere il trattore che l'esercito gli aveva sequestrato il 16 settembre scorso, se pagava una multa di 4.600 NIS (new israeli shekel, pari a 1.121 euro, ndt). Il mese precedente aveva riottenuto lo stesso trattore per 3.700 NIS (902 euro, ndt). Gli hanno detto che avrebbero continuato a confiscargli le sue cose finché non se ne fosse andato via da lì.

Per paura che le minacce dello Stato li costringessero a pagare per la demolizione delle loro case, due Beduini di Wadi Gawin (vicino alla Strada 31) hanno demolito le loro case con le loro mani.

Giovedì 5 novembre 2015, agenti governativi scortati dalla polizia sono arrivati per demolire le case dei Beduini. Ne hanno demolito una a est di Tell Sheva. Poi un negozio ad Al Fur'a, vicino Arad. Ad El Dardani, vicino 'Ar'ara, hanno demolito una casa.

"Non dite che non lo sapevamo", n°474

Sabato 31 ottobre 2015, Ahmed Nassar si è fermato con un'ambulanza vicino ad una manifestazione palestinese, davanti alla base militare di Beit El. Una jeep dell'esercito ha colpito uno dei manifestanti. Ahmed ed un altro infermiere dell'ambulanza sono andati verso la persona ferita per assisterlo e portarlo in ospedale. I soldati dell'esercito gli hanno impedito di farlo, spruzzandogli dello spray urticante. E' stato ferito anche un giornalista che stava documentando quello che succedeva. Due giorni e mezzo dopo (alle 2.30 del mattino), i soldati si sono presentati in casa di Ahmed per arrestarlo. Nel corso dell'arresto, lo hanno picchiato e gli hanno rotto 5 costole. Durante l'interrogatorio, gli hanno contestato il lancio di pietre contro i soldati a Beitunia (dove egli vive). Quando è emerso che l'accusa era completamente infondata, lo hanno rilasciato.

"Non dite che non lo sapevamo", n°475

Giovedì 19 novembre 2015, ancora una volta ci sono stati scontri tra i soldati dell'esercito e bambini palestinesi che passavano per il posto di blocco di Qitoun sulla strada per andare a scuola a Hebron. Volontari internazionali, lì per monitorare la situazione, fanno sapere che sono state sparate 18 granate contro i ragazzini. Poco dopo, i soldati dell'esercito hanno sparato candelotti lacrimogeni nelle vicinanze della scuola femminile di Al Zahra. 37 ragazze hanno sofferto per l'inalazione di gas.

"Non dite che non lo sapevamo", n°476

Anche se un'ordinanza di alt ai lavori era stata congelata fino al 31 dicembre 2015, mercoledì 25 novembre, i soldati israeliani sono arrivati ed hanno distrutto circa 200 metri della strada di ingresso al villaggio palestinese di El Hadidiya, vicino all'insediamento di Roee, nella Valle del Giordano. Dopo alcune telefonate, un funzionario dell'amministrazione civile è arrivato sul posto ed ha fermato la distruzione della strada. Il giorno dopo, i soldati sono ritornati ed hanno demolito le case di tre famiglie e gli ovili. Dopo di che, l'esercito non ha più permesso ai residenti di ereggere tende e ricorre alle minacce di sgombero per favorire l'abbandono del sito.

Giovedì 26 novembre 2015, rappresentanti del governo sono arrivati accompagnati dalla polizia ed hanno demolito ancora una volta il villaggio di El Araqeeb.

 
Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Blog di Ahdut (Unità - organizzazione comunista anarchica israeliana): http://unityispa.wordpress.com/
Documento politico di Ahdut sulla lotta palestinese: http://www.anarkismo.net/article/27038

Traduzione a cura di Alternativa Libertaria/FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Sito in italiano su Anarchici Contro il Muro:

Verwandter Link: http://www.fdca.it/wall
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Omar Aziz nacque a Damasco. Rientrò in Siria dal suo esilio in Arabia Saudita e negli Stati Uniti nei primi giorni della rivoluzione siriana. Intellettuale, economista, anarchico, marito e padre, all'età di 63 anni si è impegnato nella lotta rivoluzionaria. Lavorò con attivisti locali per raccogliere e distribuire aiuti umanitari nei sobborghi di Damasco, posti sotto assedio dal regime. Attraverso scritti ed attività ha promosso l'autogoverno locale, l'organizzazione orizzontale, la cooperazione, la solidarietà e il mutuo sostegno, quali mezzi attraverso i quali le persone possono liberarsi dalla tirannia dello Stato. Insieme con i suoi compagni, Aziz fondò il primo Consiglio Locale a Barzeh, Damasco. L'esempio si è poi diffuso attraverso la Siria e con esso sono nati alcuni dei più promettenti e duraturi esempi di autorganizzazione non gerarchica nei paesi della Primavera araba. [Ελληνικά]

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textIsraele-Palestina: L'assassinio di Ahmad Husam Yousef Mousa Jul 30 Anarchists Against the Wall 0 comments

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textBil'in, prosegue la lotta unitaria non-violenta nonostante le provocazioni e la crisi militare Jul 17 FdCA 0 comments

In un momento di escalation drammatico come questo sostenere, diffondere e rendere merito a questi piccoli/grandi momenti di lotta di base non violenta, che con continuità resistono ad opporsi alle logiche di stato, di dominio e di violenza, è forse la sola risposta che possiamo dare come comunisti anarchici per la costruzione di una società senza muri, senza stati e senza frontiere, senza più guerre.

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