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editoriale
Wednesday February 24, 2016 17:48 by José Antonio Gutiérrez D.
TRADUZIONE A CURA DI ALTERNATIVA LIBERTARIA/FDCA – UFFICIO RELAZIONI INTERNAZIONALI
La NATO, rappresentata dallo stato turco, da due giorni sta bombardando senza pietà le unità di difesa popolare curde YPG che stanno avanzando a nord di Aleppo nelle città di A’zaz e Tal Rifaat. I bombardamenti, che hanno ucciso almeno 23 civili, si sono concentrati sulla base aerea di Menagh, conquistata nel 2013 da una coalizione di “ribelli”, tra cui Al Qaeda (il Fronte Al-Nusra) e altri che poi sono confluiti nello Stato islamico. Menagh è un obiettivo strategico per i rifornimenti alla “ribellione” al servizio delle petrol-teocrazie e degli interessi di USA e UE. Ahmet Davutoglu ha detto che di questi bombardamenti è stato informato il vicepresidente USA Joe Biden, il quale anche se non approva pubblicamente l’intervento militare, non lo ha condannato né ha provveduto a frenare lo Stato turco, che non agirebbe mai senza l’assoluta certezza del sostegno USA. [Castellano] [Català] [English]
Più si chiude l’accerchiamento contro la reazione fondamentalista armata in Siria, più il regime di Ankara, che l’ha generosamente sponsorizzata per cinque anni di carneficina, inizia a innervosirsi. La Turchia vede vanificarsi i suoi sforzi dopo l’irruzione sulla scena dei guerriglieri curdi delle YPG contro lo Stato islamico, dopo l’intervento russo e dopo il forte coinvolgimento delle milizie Hezbollah nella lotta contro questa alleanza eterogenea di opportunisti e fondamentalisti in armi che non cercano altro che di rovesciare Assad e porre fine alle milizie curde. Ecco dunque che la Turchia ha provveduto a intensificare i suoi bombardamenti contro i Curdi che operano nel nord, mentre appaiono sempre più evidenti da parte turca i segni di tentare un intervento diretto nel conflitto siriano, per allungare la durata di una avventura militare criminale che non ha fatto altro che portare dolore e morte. |
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