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Polonia: Sullo sciopero degli autotranvieri a Kielce

category polonia / cechia / slovacchia | lotte sindacali | stampa non anarchica author Thursday October 11, 2007 19:32author by Inicjatywa Pracownicza - Iniziativa Operaia (Polonia) Report this post to the editors

Contro ogni aspettativa, dopo 17 giorni di sciopero, gli autotranvieri della città di Kielce nel sud della Polonia hanno vinto. La vendita dell'azienda comunale di trasporti pubblici, MPK, voluta dal sindaco, non sarà effettuato e la gestione dell'azienda passerà in mani ai lavoratori e alle lavoratrici.


Sullo sciopero degli autotranvieri a Kielce


Contro ogni aspettativa, dopo 17 giorni di sciopero, gli autotranvieri della città di Kielce nel sud della Polonia hanno vinto. La vendita dell'azienda comunale di trasporti pubblici, MPK, voluta dal sindaco, non sarà effettuato e la gestione dell'azienda passerà in mani ai lavoratori e alle lavoratrici. Lo sciopero era stato preceduto da mesi di conflitto. Durante il penultimo giorno dello sciopero, un deposito della MPK era stato sgomberato dalla sicurezza privata, ma riconquistato dagli scioperanti la mattina successiva.

L'MPK conta 630 dipendenti, di cui 380 sono autisti (tra cui una è donna). Le sue 160 vetture sono vecchie è sono spesso ferme per problemi tecnici. Da anni l'azienda è in perdita anche perché, secondo i lavoratori, il comune ne ha creato due aziende: l'attuale MPK, che si occupa delle autobus, e un azienda di gestione dei trasporti pubblici (la ZTM), che ha il compito di gestire il "mercato" dei trasporti pubblici organizzando le procedure per i bandi di gara, stabilendo gli orari dei mezzi e le norme di operazione. Ma in pratica questa azienda controlla solo l'MPK, costringendola a supportare condizioni sfavorevoli che servono ad aumentare il debito.

Da due anni è in corso una vertenza sul contratto collettivo. L'ultimo aumento dello stipendio risale a sei anni fa. Cinque anni fa, Solidarność e altri due piccoli sindacati presenti nell'azienda hanno accettato un ribasso degli stipendi, con l'eliminazione dei premi e degli straordinari, per poter "salvare l'azienda". Dopo 30 anni di servizio, gli autisti guadagnano al netto circa 1,600 Zl (€430) mensili, mentre quelli nei primi anni di servizio portano a casa meno di 900 Zl /€240) al mese. La maggior parte dei lavoratori hanno tra i 40 e 50 anni e, secondo gli autisti, sono pochi i giovani che vi cercano un lavoro. Negli ultimi anni, molti autotranvieri hanno emigrato in Inghilterra o Irlanda, o hanno cambiato mestiere, spesso diventando camionisti. Ora Solidarność sta chiedendo un aumento di 500 Zl (€135) per tutti.

Oltre all'aumento di stipendio, i lavoratori chiedono migliorate condizioni lavorative. Gli autotranvieri mantengono che gli orari stabiliti sono impossibili da effettuare, comportando continui ritardi e l'impossibilità per gli autisti di fare una pausa tra corse. Inoltre, l'azienda ha eliminato il servizio di trasferte, dove gli autisti vengono accompagnati a casa dopo l'ultima corsa. I molti autisti che non dispongono di un proprio mezzo sono quindi costretti a tornare a casa a piedi di notte.

La situazione è diventato più complicato lo scorso anno con la proposta da parte del sindaco di privatizzare l'azienda. Avendo giurato prima delle ultime elezioni amministrative di non voler vendere l'azienda, il sindaco autocratico di Kielce, Lubawski, ha implementato esattamente questo progetto una volta eletto, spingendo per la vendita alla multinazionale francese Veolia (che gestisce servizi di trasporti pubblici su gomma e rotaie anche in Germani, sotto il nome di Connex). I sindacati non si sono pronunciati contro la privatizzazione di per se, ma rivendicavano un "pacchetto sociale" che includeva una garanzia di 5 anni per sui posti di lavoro, indennizzi in caso di licenziamenti e aumenti di stipendio.

Il conflitto si è intensificato con la conferma da parte del sindaco della vendita alla Veolia.

Cronologia degli eventi:

4 giugno: 480 dipendenti partecipano al voto sullo sciopero organizzato da Solidarność senza gli altri sindacati. I voti a favore dello sciopero sono 450.

19 giugno: Il comune firma un contratto preliminare con la Veolia. Al contempo aumenta la pressione: la ZTM organizza un nuovo bando di gara per i prossimi dieci anni. La Veolia dice che firmerà il contratto finale solo nel caso in cui vince l'MPK. La gara sembra fatta appositamente per la Veolia dal momento che richiede investimenti ingenti. Intervistato dai media, il sindaco mantiene l'impossibilità da parte dell'MPK di vincere la gara, vista l'opposizione. Invece, proprio l'MPK viene annunciato come vincitrice della gara ad agosto... in assenza di altri partecipanti!

21 giugno: I lavoratori dell'MPK manifestano davanti al municipio, entrano e segue tafferuglio con gli assessori.

22 giugno: Viene effettuato uno sciopero preliminare dalle 04,00 alle 08,00 con solo 6 mezzi su 160 in servizio. L'azienda e il sindaco considerano lo sciopero illegale poiché gli scioperi preliminari dovrebbero essere di soltanto 2 ore. La ZTM impone una multa di 300.000 Zl (€80.100) all'MPK e minaccia di annullare il contratto di servizio in caso di futuri scioperi. La direzione dell'MPK fa causa al segretario di Solidarność chiedendo risarcimento dei 300.000 Zl. Il sindaco minaccia di voler liquidare l'MPK e consegnare il contratto di servizio ad altre aziende qualora ci fossero più scioperi.

28 giugno: Altro sciopero preliminare di 4 ore, ma dalle 24,00 alle 04,00, ossia fuori orario delle corse. Nessuna reazione dall'MPK o dal sindaco.

Fine giugno - metà luglio: Diverse riunione tra i sindacati e la Veolia sulla questione del "pacchetto sociale", senza esito.

2 agosto: Azione degli autotranvieri che donano il loro sangue. Ciò significa che devono stare a riposo per il resto della giornata.

10 agosto: Solidarność annuncia uno sciopero ad oltranza con inizio 14 agosto. Il sindaco minaccia l'MPK con l'immediata liquidazione.

14 agosto: Nemmeno una vettura entra in servizio. 200 autisti presidiano il deposito, bloccando l'accesso alla direzione. L'assemblea dei lavoratori vota per confermare lo sciopero ad oltranza ed elegge un comitato di sciopero. Il sindaco si rifiuta di parlare con tale comitato poiché considera illegale lo sciopero.

15 agosto: Una messa cattolica viene celebrato presso il deposito. Era difficile trovare un prete disponibile a celebrarla dal momento che il vescovo aveva diffidato i preti dall'entrare nei locali dell'MPK per celebrare la messa. Il vescovo è il cognato del sindaco.

18 agosto: Il comune e la Veolia affittano 80 vetture sostitutive, impiegando autisti da altre città. Le vetture avrebbero dovuto usare il deposito di Pakosz, il più piccolo dei due di proprietà dell'MPK, ma non possono entrarvi a causa di un picchetto di 150 lavoratori. I crumiri parcheggeranno in un prato fuori dalla città.

19 agosto: Le vetture della Veolia percorrono le principali linee della città.

22 agosto: 17 membri del comitato di sciopero vengono licenziati in tronco. Sconosciuti lanciano sassi contro le vetture guidate dai crumiri.

23 agosto: I vigili urbani multano gli scioperanti per aver allestito senza permessi un tavolino al centro della città per raccogliere firme. Il sindaco si incontra con il capo di Solidarność, senza esito. Il presidente dell'MPK si lamenta del fatto che alcuni lavoratori presidiano il suo ufficio.

25 agosto: Un'altra vettura viene presa a sassate.

28 agosto: I lavoratori arrabbiati dell'MPK protestano vivamente davanti alla sede della ZTM al centro. La ZTM annuncia che a partire dal 1 settembre, il servizio di trasporto pubblico nella città verrà assicurato da quattro aziende. Inoltre ritengono che la Veolia disporrebbe di 40 autisti e che la Polski Ekspress ne avrebbe già 60. C'è odore di bluff.

29 agosto:
Ore 1,19 - Circa 30 lavoratori sono presenti nel deposito di Pakosz. La maggior parte di loro dormono nelle vetture o in macchina. Improvvisamente arrivano due pullman davanti ai cancelli e scendono circa 70 uomini della sicurezza privata in tenuta anti-sommossa. Entrano nel deposito, tirano fuori dalle vetture i lavoratori , costringendoli ad abbandonare il deposito. Alcuni lavoratori vengono colpiti dai manganelli. Alcuni lavoratori dicono che le scene ricordano quelle vissute sotto le leggi marziali degli anni '80. Il sindaco rivendica l'azione, dicendo che era necessaria per impedire che alcuni liquidi infiammabili prendano fuoco. I lavoratori rispondano negando che vi siano tali liquidi nel deposito. Gli agenti della sicurezza privata raccontano alla stampa che erano stati incaricati di impedire "un attacco terroristico incendiario a danno di un autobus". E' più probabile che si voleva consegnare il deposito e le vetture ai crumiri.

Ore 8,00 - In un'azione coordinata, oltre cento lavoratori riprendono il deposito passando per i cancelli principali e secondari. La sicurezza viene colta di sorpresa e si rifugge in una capanna, dopo una breve e futile resistenza. Nel frattempo arriva un gran numero di poliziotti che si limitano a guardare da lontano e a raccomandare che non si usi la violenza. Dopo, il presidente dell'azienda di sicurezza privata, parlando alla stampa, si lamenta dal fatto che la polizia non ha sostenuto i suoi uomini, al suo dire un fatto inaudito. L'opinione pubblica in tutto il paese si rivolta contro il sindaco di Kielce: molti sindacati e gruppi politici di sinistra rilasciano comunicati di protesta e il sindaco viene criticato anche da alcuni politici e giornalisti. La stampa nazionale, che finora aveva evitato di riportare le notizie sulla vertenza, trasformano la questione in titoli da prima pagina. Davanti al deposito di Pakosz arrivano i furgoni delle reti televisive con tanto di antenne paraboliche.

Ore 10,00 - In una conferenza stampa, il presidente della Provincia critica il sindaco, dicendo che "c'è ancora la possibilità che i lavoratori dell'MPK possano tenere i loro posti di lavoro".

Ore 15,00 - Gli agenti della sicurezza privata lascia la capanna sotto scorta della polizia e sotto i fischi dei lavoratori. Se ne vanno con i loro pullman.

Pomeriggio - Cominciano le trattative tra il sindaco e il comitato di sciopero. Dopo, il rappresentante di Solidarność rassicura i lavoratori: "Va tutto bene". Il sindaco lo avrebbe assicurato, nella presenza di due vescovi in qualità di testimoni, che le scene di ieri notte non si sarebbero ripetute.

30 agosto:
Ore 1,20 - Al deposito di Pakosz ci sono circa 70 tra lavoratori e sostenitori di sinistra, venuti da altre città. Questi ultimi sono stati accolti dopo un'iniziale riserva da parte dei lavoratori, comprensibile date le differenze culturali tra i cinquantenni cattolici baffuti da una parte e i giovani antifa con tanto di trecce dall'altra! Alcuni dormono nelle vetture ma la maggior parte sono svegli e mantengono la guardia.

Ore 10,00 - Continuano le trattative tra sindaco e comitato di sciopero.

Ore 12,00 - Il rappresentante di Solidarność annuncia la fine delle trattative a favore dei lavoratori. Sorridendo, dice che "va tutto bene". Una conferenza stampa viene organizzata all'esterno del deposito, mentre dentro i lavoratori si riuniscono in assemblea per mettere i risultati delle trattative al voto. Il risultato si annuncia positiva.

Ore 14,00 - Le auto blu del sindaco, del presidente della Provincia, del vescovo e del capo regionale di Solidarność arrivano. Manca il presidente dell'MPK che ha già annunciato le dimissioni. Il risultato viene annunciato: lo sciopero è finito. L'MPK non verrà più venduta alla Veolia e sarà trasformata in "azienda operaia". Secondo la legge polacca sulla privatizzazione, ciò significa che il 15% delle azioni aziendali sarà trasferito gratis ai lavoratori e sarà venduto agli stessi lavoratori tra il 51% e il 70% delle azioni rimanenti. Non si parla di prezzo delle azioni, né di altri dettagli. Il sindaco revoca il licenziamento dei membri del comitato di sciopero e la liquidazione dell'MPK. Inoltre assegna un contratto esclusivo per il fornitura del servizio dei pubblici trasporti all'MPK. Alla fine della conferenza i lavoratori esultano e ringraziano.

Una vittoria per i lavoratori?

Rimane da vedere esattamente cosa vorrà dure tutto ciò per i lavoratori. In risposta ad una domanda sulla possibilità di un aumento di stipendio, un membro del comitato di sciopero ha detto "Poi vedremo". Comunque, mentre le paure per possibili esuberi a causa della vendita alla Veolia sono ormai svanite, è pur vero che rimane il problema del rapporto tra la MPK e la ZTM. Così come rimangono le questioni del debito aziendale, la necessità di investire in nuovi mezzi e altre questioni di gestione aziendale. Ma ora sono questioni che dovranno essere affrontate dai lavoratori di questa azienda autogestita. E non mancano segni di malaugurio: il rappresentante di Solidarność presso l'MPK già si considera una sorte di leader e ha proposta che la metà dei giorni di sciopero venga trattata come ferie non-retribuite.

Nonostante tutto ciò, si tratta sempre di una vittoria. I lavoratori hanno lottato in modo solidale a hanno costretto l'avversario ad accettare un risultato che non voleva. Se fosse tutto finito la notte dell'attacco della sicurezza privata, magari l'opinione pubblica sarebbe stata a favore dei lavoratori ma quest'ultimi sarebbero rimasti senza niente. Invece, riprendendosi il deposito hanno mostrato iniziativa. E a quel punto, il sindaco avrebbe potuto ordinare un altro attacco per sloggiare i lavoratori, ora preparati, ma non ha avuto il fegato di fare una cosa del genere.

Questa si spiega in parte dal fatto che era stato già abbandonato dai poteri, ed è rimasto senza la protezione della polizia. La Polonia è in campagna elettorale e il partito al potere, Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e Giustizia), cerca disperatamente di presentare una facciata più "sociale" rispetto all'opposizione neoliberale. Infatti il 29 agosto c'è stato un incontro tra il primo ministro Kaczyński e Solidarność, che hanno firmato un patto sociale. Senza nemmeno informare gli altri sindacati o i datori di lavoro, lo stipendio minimo è stato aumentato di 200 Zl, raggiungendo così i 1.126 Zl (€300) mensili. Inoltre ci sarà un aumento per i lavoratori della pubblica amministrazione. Questo accordo infatti è stato concepito proprio per evocare il famoso accordo del 1980 tra Solidarność e lo Stato. E un aggressione da parte della polizia su attivisti di Solidarność a Kielce, avrebbe sicuramente danneggiato gravemente l'effetto del patto. Così Kaczyński ha scelto a sfavore del sindaco della città. Ma alla fine, i lavoratori saranno quelli a dover saldare il conto.


Inicjatywa Pracownicza
Iniziativa Operaia (Polonia)
01 ottobre 2007

http://paspartoo.w.interia.pl/index.htm (sito in inglese)


Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali

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