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Addio Giovanna

category italia / svizzera | migrazione / razzismo | stampa non anarchica author Friday November 09, 2007 20:12author by Associazione Sacco e Vanzetti Report this post to the editors

Comunicato dell'Ass. Sacco e Vanzetti

Non sono tanto lontani i tempi in cui gli stranieri, pericolosi e sanguinari, eravamo noi italiani, in cui gli assalti alle nostre baracche erano consentiti, in cui subivamo atti quotidiani di razzismo, in cui non si veniva giudicati per un effettivo reato ascritto ma, anche, per la generica colpa di essere italiani....

Addio Giovanna

Di fronte ai tragici fatti di Roma di questi giorni non possiamo tacere lo sgomento e la preoccupazione per quanto sta succedendo.

La morte tragica di una donna, esemplare per il suo impegno civile e sociale, uccisione che colpisce tutti noi per la sua insensatezza e ferocia, viene preso a pretesto per scatenare e legittimare una caccia all'uomo su basi razziste che speravamo di non dovere più vedere in qualunque paese civile, e in particolare nel nostro. Prima di un processo, su prove indiziarie per quanto gravi, a presunto colpevole assicurato alla giustizia, si sgomberano e si deportano intere famiglie che hanno con l'accusato in comune solo la nazionalità di provenienza e l'estremo stato di bisogno in cui versano, si gettano via gli strumenti del diritto, che pure esistono e dovrebbero permettere di affrontare questi tragici fatti, per invocare, e praticare, nuove leggi su misura, che permettano l'espulsione di cittadini comunitari, che introducono il reato di povertà, punibile con lo sgombero, norme tanto demagogiche quanto inefficaci, capaci soltanto di fomentare razzismo e intolleranza e smembrare sempre di più il tessuto sociale della possibile convivenza civile e democratica.

Non sono tanto lontani i tempi in cui gli stranieri, pericolosi e sanguinari, eravamo noi italiani, in cui gli assalti alle nostre baracche erano consentiti, in cui subivamo atti quotidiani di razzismo, in cui non si veniva giudicati per un effettivo reato ascritto ma, anche, per la generica colpa di essere italiani. Per questo ci fa orrore la bieca strumentalizzazione di quanto successo e che risponde a un sempre più diffuso senso di insicurezza, anche procurato ad arte, per nascondere il sempre maggiore impoverimento, l'inesistenza di politiche sociali di accoglienza e di sostegno, lo smantellamento dei servizi pubblici e sociali, l'abdicare della politica a governare la società con qualcosa di diverso che la sola forza bruta, il cedere di tanta società civile alle semplicistiche equazioni straniero=criminale. E ancora di più ci fa orrore quanto sta succedendo nel pensare alle tante donne barbaramente uccise, anche solo in questi ultimi mesi, da uomini, mariti o fidanzati, per cui si parla di un generico raptus di follia, e che non sembrano meritare altrettanto dolore, altrettanta rabbia, altrettanta determinazione a far si che non succeda più.

Lo straniero, la belva, che fa più paura è quella che si nasconde dentro di noi. E una volta scatenata non è facile rimetterla a tacere.

Addio, Giovanna. E grazie per le parole che hai saputo ispirare, in questi momenti così bui, a chi ha parlato per te cercando di impedire che della tua vita, per la seconda volta dopo chi ti ha ucciso, facesse scempio chi arma le mani e le menti di odio razzista e interessato.

Associazione Sacco e Vanzetti

novembre 2007

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